Nel tragico borsino delle quotazioni giornalistiche dei cadaveri la vita degli ucraini perde posizione, perché la loro morte ormai si consuma in una routine sempre meno notiziabile. Salgono leggermente le quotazioni dei palestinesi, che comunque restano anonimi, senza età e tra virgolette perché tutte le vittime palestinesi sono sempre presunte per definizione e mai accertate. Se questi sono l’umanità e i valori dell’Occidente cristiano, la blasfemia non è quella vista alle Olimpiadi.
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