C’è un solo modo per far morire di “fuoco amico” il Referendum contro la
secessione padana delle piccole patrie regionali: metterci sopra il cappello del
proprio club e presentare qualcosa che mobilita tutti gli italiani onesti come
una battaglia politica del buon senso, della giustizia e della democrazia. E’
una espressione popolare e non populista di unità italiana, non uno scontro tra
opposizione e governo, è una lotta civile repubblicana, trasversale, di tutti.
Contro l’autonomia differenziata, chiedete la solidarietà indifferenziata,
perché siamo tutti “fratelli d’Italia”, la legge è uguale per tutti e uguali per
tutti devono essere i servizi scolastici, sanitari e di welfare, le
infrastrutture e le opportunità offerta dalla ricchezza che ciascuno di noi
produce con il proprio lavoro, per il proprio Paese e non solo la propria
regione.
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