#171 – essere

Posto questo breve scritto di Astor Amanti tratto dal suo libro “Acid Lethal Fast”, in quanto mi sono ritrovato in toto in quello che esprime.

“Esistono uomini che portano su di sé il dolore del mondo. Quando vedono pesci rossi nei sacchetti dei Luna Park non riescono più a respirare e vedono orribili facce ridenti deformate dall’acqua. Uomini che guardano foto di esseri viventi maltrattati e ne sentono, in maniera accecante e assordante, le urla, il panico, la sofferenza. C’è chi li considera santi o fanatici e chi, semplicemente, afferma che sono persone troppo buone per riuscire a sopravvivere senza impazzire.”

Sento il peso di questo mio “essere” in maniera tangibile e sempre più accentuato. Davanti anche alla minima situazione di sopruso verso un animale o un essere umano, vengo preso da un malessere ingestibile che mi obbliga a distogliere lo sguardo, la presenza, il pensiero. Può essere preso come un comportamento comodo e irresponsabile… in realtà, nel mio caso sarebbe da masochista, il dolore che sento penetrarmi è talmente forte da creare un grande disagio psichico-fisico.

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