#151 – informazioni

 Il clamore sull’informazione di garanzia inviata a Giorgia Meloni, ai ministri Nordio e Piantedosi e al sottosegretario Mantovano per il caso Almasri è grottesco, esito della riduzione del dibattito politico a una sgangherata sit-com dove si passa dalla farsa al dramma e si invertono i ruoli tra eroi e villain nella stessa puntata.

La Legge Costituzionale 1/1989 dispone che per i rapporti, i referti e le denunzie relative a reati commessi dal PdC o dai ministri nell’esercizio delle loro funzioni il procuratore della repubblica, omessa ogni indagine, entro 15 giorni invii gli atti e le richieste a un apposito collegio di magistrati. Quest’ultimo deciderà entro 90 giorni se archiviare o rimettere gli atti alla procura e al presidente di una delle Camere.

L’informazione di garanzia, pertanto, era un atto dovuto dopo la denuncia presentata dall’avvocato Li Gotti, così come le mosse della procura di Roma in una fase di una procedura ad hoc nella quale la magistratura inquirente non ha alcun potere di valutazione. L’archiviazione è pressoché scontata, tuttavia ad alcuni fa comodo alzare ulteriormente lo scontro istituzionale stracciandosi le vesti e urlando alle toghe rosse ovunque.

Questi non distinguono una comunicazione di iscrizione da un avviso di garanzia e vorrebbero riformare la giustizia.

Nessun commento:

Posta un commento