Appunti Corti #49
Si dovrebbe tornare a forme di comunicazione più semplici nelle conversazioni quotidiane. Personalmente, non mi impegno più di tanto quando interagisco con gli altri. L’ultima volta che ho pronunciato una frase di un certo spessore, presa da qualche lettura, del tipo: “Quante incertezze riesci a tollerare?” – mi sono sentito rispondere: “ma tu voti il PD?”
Azz!… Per riequilibrare la conversazione, ho deciso di spostarmi su argomenti più seri: “Qual è il tuo gusto di gelato preferito? A me piace la stracciatella”.
Il dialogo si è aperto a nuove prospettive, passando dai piaceri primordiali delle more dell’oratorio, alla nutella rubata di nascosto, fino alle grandi esultanze adolescenziali riguardo a una certa “Tiziana”, amica comune e desiderio irrisolto, anche perché lei aveva un carattere piuttosto difficile.
Utilizzare concetti semplici e parole chiare è l’unico modo per evitare malintesi. Credo sia utile, anche in politica, riportare il discorso a un livello elementare; basta osservare certi personaggi e il loro approccio alle questioni urgenti, come riescono a semplificare ogni argomento usando concetti comprensibili a tutti. Senza complicazioni intellettuali e diramazioni filosofiche, vanno dritti al sodo: Sei un comunista! – Abbiamo ridotto le tasse! – È finita la pacchia! – Stiamo facendo la storia! – Le tasse sono un pizzo dello Stato! – A te piacciono i migranti, a me no, portali a casa tua!
Frasi dirette, senza fronzoli, roba da commedia leggera, espressioni che anche il più distratto, mentre intinge un cornetto nel cappuccino al bar e ascolta da un televisore acceso frasi come: “Hanno rimosso il crocifisso dalle scuole…” – “Ci vogliono sottrarre il presepe…” – “Ci vuole di nuovo la leva militare…” pensa: “Forti questi, hanno proprio ragione.”
Azz!… Per riequilibrare la conversazione, ho deciso di spostarmi su argomenti più seri: “Qual è il tuo gusto di gelato preferito? A me piace la stracciatella”.
Il dialogo si è aperto a nuove prospettive, passando dai piaceri primordiali delle more dell’oratorio, alla nutella rubata di nascosto, fino alle grandi esultanze adolescenziali riguardo a una certa “Tiziana”, amica comune e desiderio irrisolto, anche perché lei aveva un carattere piuttosto difficile.
Utilizzare concetti semplici e parole chiare è l’unico modo per evitare malintesi. Credo sia utile, anche in politica, riportare il discorso a un livello elementare; basta osservare certi personaggi e il loro approccio alle questioni urgenti, come riescono a semplificare ogni argomento usando concetti comprensibili a tutti. Senza complicazioni intellettuali e diramazioni filosofiche, vanno dritti al sodo: Sei un comunista! – Abbiamo ridotto le tasse! – È finita la pacchia! – Stiamo facendo la storia! – Le tasse sono un pizzo dello Stato! – A te piacciono i migranti, a me no, portali a casa tua!
Frasi dirette, senza fronzoli, roba da commedia leggera, espressioni che anche il più distratto, mentre intinge un cornetto nel cappuccino al bar e ascolta da un televisore acceso frasi come: “Hanno rimosso il crocifisso dalle scuole…” – “Ci vogliono sottrarre il presepe…” – “Ci vuole di nuovo la leva militare…” pensa: “Forti questi, hanno proprio ragione.”
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