Signori della Corte, illustrissimo Presidente, colleghi e colleghe, guardate quest'uomo e ditemi: non vedete anche voi l'inutilità di darsi pena per un giudizio? Chi volete condannare oggi, se non l'involucro in sembianze umane di un parassita parlante? Cosa credete si possa ottenere da una condanna a chi è già una condanna per se stesso? Mi direte, questo è un uomo, ha vestito ruoli importanti, ha leso diritti costituzionali, ha usato la sua carica da ministro come fardello politico contro gli ultimi, i diseredati, i perdenti, i senza voce, mi direte che ha proclamato un diritto sconosciuto come sua legge su una terra di diritto millenario, che si è proclamato difensore degli italiani contro essere indifesi, ha giudicato lui per tutti, eppure, guardatelo, non leggete in lui il nulla assoluto, il tanfo della storia che torna, il rutto cosmico del vuoto esistenziale? Chiedo a questa Corte una clemenza ordinaria, un'assoluzione come condanna per totale infermità mentale! ...